Un monitoraggio completo con i ciclocomputer

Se siete degli appassionati di bicicletta saprete sicuramente di cosa stiamo parlando e sarete probabilmente in grado di individuare da soli il ciclocomputer più adatto alle vostre esigenze. Se invece siete dei neofiti qui potrete trovare delle informazioni preziose che vi chiariranno le idee sulle funzioni e le caratteristiche di questi dispositivi comodi ed innovativi

Che funzioni hanno?

Prima di tutto, c’è da dire che i ciclocomputer sono apparecchi piuttosto costosi e delicati e, quindi, più indicati per chi è un assiduo praticante e appassionato di ciclismo intenso, piuttosto che per chi ama uscire la domenica per tranquille scampagnate in compagnia. Se rientrate nella seconda categoria, potrete trovare molte delle funzioni del ciclocomputer direttamente nel vostro smartphone e risparmiare, così, i soldi di un acquisto che potrebbe rivelarsi inutile.

Passando alle funzioni, c’è da dire che questi apparecchi sono davvero all’avanguardia e fanno molto di più che indicare la velocità e la distanza percorsa. Una delle caratteristiche principali di questi dispositivi è la funzione topografica. Sono, infatti, in grado di tracciare delle coordinate gps e di seguire e creare percorsi personalizzati utilizzando degli appositi software. Un’altra funzione aggiuntiva molto interessante e stimolante è la possibilità di condividere i propri percorsi e i propri miglioramenti con la community online di tutti gli utenti.

In aggiunta, il miglior ciclocomputer è in grado di rilevare e monitorare tutta una serie di parametri: dalla quota raggiunta (altimetro barometrico) alla pendenza della salita, dalla potenza alla frequenza della pedalata, senza dimenticare la rilevazione della frequenza cardiaca – fondamentale per tutti coloro che utilizzano la bici per prevenire o curare malattie cardiache, nonché per tutti gli sportivi agonisti che necessitano di allenamenti mirati.

Anche l’occhio vuole la sua parte

Gli ultimi modelli di ciclocomputer hanno un design accattivante, uno schermo touch e sono disponibili in varie tonalità. Tuttavia, pur essendo comodi e piacevoli alla vista, i touch screen possono risultare fastidiosi e poco visibili con il sole. Perciò molti ciclisti spesso preferiscono modelli meno avanzati, con uno schermo non touch e di colori chiari (o nella scala del grigio), per migliorare la visibilità anche con il sole battente.

Infine, affinché il ciclocomputer possa adempiere a tutte le sue funzioni, è importante installarlo correttamente alla bicicletta. L’unità centrale (wireless ovviamente) deve essere fissata al manubrio tramite un prolungamento o direttamente alla base del manubrio (la seconda soluzione è probabilmente la più stabile).

Da questa posizione sarete tranquillamente in grado di tenere sotto controllo lo schermo mentre pedalate senza distogliere troppo la vostra attenzione dalla strada. Se volete anche il rilevamento della frequenza cardiaca, assicuratevi di posizionare il cardiofrequenzimetro attorno al petto all’altezza del cuore. In ultimo, il rilevatore di cadenza e velocità deve essere situato sul fodero sinistro del telaio orizzontale della ruota.

Connessione senza fili con il modem router

Il modem router è un dispositivo che oggigiorno è presente in ormai tutte le case. Permette, infatti, di collegare un ampio numero di dispositivi alla rete wireless senza bisogno di cavi.

Tecnicamente, la funzione modem è in grado di connettersi ad internet e il router permette la ridistribuzione della connessione a pc, smartphone e tablet. Questi apparecchi sono generalmente inclusi qualora sottoscriviate un contratto ADSL per la vostra abitazione, ma talvolta possono rompersi o essere di bassa qualità.

Informazioni tecniche

Quando si parla di tecnologia, bisogna necessariamente inoltrarsi in alcuni dettagli tecnici che, anche se magari possono risultare poco chiari o familiari, sono fondamentali per riuscire a distinguere tra un dispositivo di qualità e uno scadente. Ad ogni modo, questi apparecchi sono molto semplici da installare e possono essere tranquillamente attivati da chiunque, senza bisogno di convocare un esperto.

Quasi tutti i modem router in commercio oggi sono dotati di un supporto wireless: sono, cioè, in grado di diffondere la connessione internet senza bisogno di cavi. La velocità di diffusione e connessione è determinata dalla classe dei modem router WiFi (classe n: 300 Mbps, classe g: 54 Mbps, classe b: 11 Mbps).

Un altro elemento sempre presente in questi dispositivi è la porta Ethernet che permette di mettere in comunicazione i vari apparecchi e di distribuire la rete. In questo caso, le porte Fast Ethernet (le più diffuse) permettono il raggiungimento dei 100 Mbps, mentre le Gigabit Ethernet di 1 Gbps.

Per avere una marcia in più

Le caratteristiche di cui abbiamo parlato fino ad ora sono presenti in quasi tutti i modem wifi di qualità media; ma esistono una serie di altri dettagli che fanno la differenza tra un dispositivo comune e uno di alta qualità.

Un buon modem router può essere dotato di supporto Dual Band: il che significa che, oltre a supportare la classica banda radio a 2.4 Hz e 14 canali, sono anche in grado di trasmettere il segnale sulla banda 5 Hz, evitando così un gran numero di interferenze (la banda 5 Hz deve essere supportata anche da tutti gli altri dispositivi connessi per funzionare correttamente).

Un altro valore aggiunto dei modem router di un certo livello, è una funzionalità software più potente e sofisticata che permette di tenere sotto controllo un gran numero di funzioni: permette di creare reti WiFi per gli ospiti, di ricevere notifiche qualora la connessione non funzionasse o riscontrasse problemi, di impostare limiti di orario per la connessione, e di gestire permessi, limiti e controllo del traffico.

Infine, un ultimo dettaglio che indica la differenza tra velocità di connessione da un dispositivo all’altro è indicata dai termini ADSL, ADSL 2 e ADSL 2+. La prima arriva a 12 Mega, la seconda a 24, mentre la terza supera i 24 Mega.

Tutto ciò che dovreste sapere sulla prigione di Guantanamo

Nel 2002, all’interno della base militare americana di Guantanamo, Cuba, è stato aperto un campo di prigionia per volere dell’allora presidente Bush. Negli anni sono circolate numerosissime storie riguardo le condizione inumane e le torture a cui sono stati sottoposti i circa 800 detenuti che hanno transitato per il carcere, e, nel 2008, il neoeletto presidente Obama aveva promesso un’imminente chiusura della prigione.

A otto anni di distanza Guantanamo è ancora aperta, il Senato degli Stati Uniti ha respinto il piano di chiusura che avrebbe avuto un costo pari a 80 milioni di dollari e, nonostante numerosi tentativi di delocalizzare i prigionieri in altre strutture, la prigione non ha ancora chiuso le porte, contravvenendo numerose pressioni internazionali.

Le violazioni legali

Spesso la prigione di Guantanamo è stata definita un vero e proprio “buco nero legale” a causa delle pochissime informazioni che trapelavano e dei sospetti (fondati) di violazione di numerosi trattati internazionali e dei diritti umani dei prigionieri.

Il governo Bush si è sempre dimostrato molto ostile e chiuso al dialogo con le organizzazioni internazionali che istillavano dubbi sulle violazioni legali del campo. Con il cambio di governo e l’elezione di Barack Obama i negoziati e le discussioni sono diventati molto più semplici e si sono avute informazioni più certe e verificate delle condizioni di incarceramento e detenzione.

L’alto funzionario per i Diritti Umani dell’ONU e numerosi governi stranieri hanno protestato contro le condizioni delle carceri e i trattamenti inumani riservati ai detenuti. Inoltre, l’appello di un ex detenuto è stato concluso con una sentenza che dichiarava una netta violazione sia della Convenzione di Ginevra sia del Codice di Giustizia militare statunitense per quanto riguarda la modalità di giudizio e di detenzione.

Le organizzazioni per i diritti umani

Molte relazioni rilasciate da organizzazioni internazionali e per la tutela dei diritti umani hanno affermato che nella prigione di Guantanamo sono stati violati numerosissimi diritti dei detenuti e testimonianze hanno provato che i prigionieri sono stati torturati e reclusi in condizione inumane.

Il report di Amnesty International del 2006 ha dichiarato che secondo i CSRT (Tribunali di revisione dello statu combattente istituiti dal governo statunitense nel 2004) oltre il 90% dei reclusi erano stati rinchiusi senza aver subito un regolare processo, non gli era stato messo a disposizione un avvocato d’ufficio e molti di essi hanno declinato anche la possibilità di essere giudicati di fronte ai CSRT per paura che venissero usate contro di loro prove estratte con metodi illegali e tortura.

Le inesistenti tutele legali e le inumane condizioni di detenzione hanno spinto più di 200 detenuti ad iniziare uno sciopero della fame durato diversi mesi.

Il governo statunitense ha sempre negato qualsiasi tipo di maltrattamento ma, nel 2005, tre rappresentanti del commissariato per i diritti umani dell’ONU hanno rifiutato l’invito americano a visitare la prigione poiché l’amministrazione Bush non aveva rispettato numerose norme internazionali.

Uno sguardo all’Australia

Quando pensiamo all’Australia immaginiamo infiniti terreni deserti, animali esotici come canguri e koala (e animali meno carini come enormi serpenti e ragni), popoli aborigeni e ambienti rurali. In realtà, la conformazione dell’Australia moderna è molto simile alla struttura di città Europee e Americane, solo molto più grande.

Le principali città australiane sono collocate lungo la costa e i territori centrali sono prevalentemente desertici; la composizione territoriale e la posizione geografica fanno dell’Australia un territorio unico e prevalentemente pacifico ed estraneo alle preoccupanti dinamiche che affliggono il resto del mondo.

La storia di questo paese non è delle migliori: la lingua ufficiale è l’inglese, eredità dei coloni britannici e dei primi abitanti dell’isola: i detenuti inglesi ed europei banditi dal vecchio continente che venivano scaricati sulle coste australiane. Tuttavia, è vero che esistono molte tradizioni di origine aborigena che rendono questo paese estremamente affascinante e unico.

Un paese multiculturale

L’Australia è man mano diventata un centro multiculturale e multietnico che accoglie e riunisce immigrati di prima, seconda e terza generazione provenienti da tutte le parti del mondo. La lingua inglese spesso si mischia a spagnolo, greco, italiano, cinese ed arabo e questa tendenza si riflette nei ristoranti multietnici che spuntano in ogni città.

Particolarmente diffusi sono i ristoranti cinesi, giapponesi e thailandesi: a pensarci bene il sud-est asiatico non dista molto dalle coste australiane, e spesso migranti di quelle aree trovano migliori opportunità nella “land down under”.

Un’importante componente della cultura e della società australiana è l’influenza aborigena. Nonostante oggigiorno gli aborigeni siano presenti solo in alcune aree remote del paese, hanno lasciato numerose tracce della loro presenza come l’arte rupestre e un’influenza linguistica nel dialetto colloquiale australiano: lo Strine.

La natura

La natura è probabilmente l’elemento più importante dell’Australia: le grandi distese desertiche non impediscono il fiorire di moltissime aree verdi in tutte le città. Inoltre, come abbiamo detto, tutte le città principali sorgono sulla costa o a poca distanza da essa; per questo motivo, l’oceano è un elemento imprescindibile nella vita e nella crescita di ogni australiano.

Andare in spiaggia per loro è un’abitudine quasi quotidiana e, festeggiando Natale e capodanno durante quella che per loro è estate, hanno l’occasione di inaugurare il nuovo anno in riva all’oceano sfrecciando su tavole da surf e organizzando falò e barbecue.

L’attaccamento alla natura degli australiani si manifesta anche nella diffusa abitudine di organizzare campeggi e gite nel verde in compagnia di famiglia e amici. Chi è nato e vissuto lì non si spaventerà più di tanto se nel bel mezzo di un barbecue dovessero spuntare fuori serpenti o ragni.

Per i turisti, invece, è consigliato sempre farsi accompagnare da una guida o un autoctono in caso di gite nell’entroterra o di campeggi all’aria aperta. Per chi non è abituato, ragni enormi, coccodrilli e serpenti potrebbero rappresentare incontri poco graditi.