Botero e il suo stile unico

A chi non è mai capitato di trovarsi davanti ad un’opera di Fernando Botero e di domandarsi, pensieroso, perché l’artista abbia deciso di dipingere o scolpire sempre soggetti obesi? L’artista, esponente dell’arte moderna si è trovato più volte a rispondere a questa domanda e a giustificare le sue scelte artistiche in confronti con il grande pubblico.

Le sue opere affascinanti ma provocative lasciano tutti un po’ perplessi; per questo motivo, in questo articolo riassumiamo e analizziamo la vita di Botero e la filosofia dietro alle sue opere, perché possiate apprezzare a pieno l’unicità dei suoi capolavori.

La vita di Botero

Fernando Botero nasce a Medellin, in Colombia, nel 1932 ed è il secondo di tre fratelli, l’ultimo dei quali nasce pochi mesi dopo la morte del padre. Già da adolescente dimostra interesse per il mondo artistico: a sedici anni disegna le illustrazioni per i supplementi di “El Colombiano”, uno dei giornali più importanti del paese, e a 20 anni vince un premio per artisti colombiani e utilizza i soldi della vincita per recarsi in un viaggio-studio in Europa, la patria artistica per eccellenza.

In Spagna viene a contatto con le opere di Goya e Tiziano, si distacca dallo stile avanguardistico francese ed in Italia trova la sua primaria fonte di ispirazione nei capolavori rinascimentali di Giotto e Mantegna.

Come quasi tutti gli artisti, in patria non viene apprezzato. Con pochi soldi in tasca parte alla volta di New York dove a fatica inizia a crearsi una reputazione; si sposta poi in Germania ed infine a Parigi. Si sposa e divorzia due volte e perde tragicamente il terzo figlio in un incidente d’auto: occasione in cui il pittore stesso perde una falange del mignolo destro, cosa che lo porterà a scolpire spesso enormi mani.

La filosofia artistica

Due caratteristiche principali saltano all’occhio quando si guarda un’opera di Botero – sia dipinto che scultura: l’obesità dei personaggi e la loro assenza totale di emozioni esemplificata dallo sguardo assente e perso nel vuoto. Alla domanda “Perché disegnare e scolpire personaggi e figure obese?”, l’artista risponde che è una questione di sensualità.

Per lui, il piacere e la sensualità del dipingere sono dati dall’abbondanza di colore che rimanda all’esaltazione della vita. E quale miglior metodo per abbondare con il colore se non esagerare ed ingrandire a dismisura le forme dei suoi personaggi?

Per quanto riguarda l’assenza di emozione dei dipinti e delle sculture, Botero spiega che, essendo focalizzato sul colore e sul piacere provocato dalle pennellate abbondanti e voluminose, ha voluto intenzionalmente distaccarsi dai suoi personaggi.

Le donne nude, i giocolieri, i matador, i vescovi sono tutti neutri, sembra che osservino impassibili ciò che li circonda senza realmente vedere nulla. La freddezza e il distacco dell’artista dai suoi personaggi si traduce nell’assenza della componente morale e psicologica delle sue opere.