Tutto ciò che dovreste sapere sulla prigione di Guantanamo

Nel 2002, all’interno della base militare americana di Guantanamo, Cuba, è stato aperto un campo di prigionia per volere dell’allora presidente Bush. Negli anni sono circolate numerosissime storie riguardo le condizione inumane e le torture a cui sono stati sottoposti i circa 800 detenuti che hanno transitato per il carcere, e, nel 2008, il neoeletto presidente Obama aveva promesso un’imminente chiusura della prigione.

A otto anni di distanza Guantanamo è ancora aperta, il Senato degli Stati Uniti ha respinto il piano di chiusura che avrebbe avuto un costo pari a 80 milioni di dollari e, nonostante numerosi tentativi di delocalizzare i prigionieri in altre strutture, la prigione non ha ancora chiuso le porte, contravvenendo numerose pressioni internazionali.

Le violazioni legali

Spesso la prigione di Guantanamo è stata definita un vero e proprio “buco nero legale” a causa delle pochissime informazioni che trapelavano e dei sospetti (fondati) di violazione di numerosi trattati internazionali e dei diritti umani dei prigionieri.

Il governo Bush si è sempre dimostrato molto ostile e chiuso al dialogo con le organizzazioni internazionali che istillavano dubbi sulle violazioni legali del campo. Con il cambio di governo e l’elezione di Barack Obama i negoziati e le discussioni sono diventati molto più semplici e si sono avute informazioni più certe e verificate delle condizioni di incarceramento e detenzione.

L’alto funzionario per i Diritti Umani dell’ONU e numerosi governi stranieri hanno protestato contro le condizioni delle carceri e i trattamenti inumani riservati ai detenuti. Inoltre, l’appello di un ex detenuto è stato concluso con una sentenza che dichiarava una netta violazione sia della Convenzione di Ginevra sia del Codice di Giustizia militare statunitense per quanto riguarda la modalità di giudizio e di detenzione.

Le organizzazioni per i diritti umani

Molte relazioni rilasciate da organizzazioni internazionali e per la tutela dei diritti umani hanno affermato che nella prigione di Guantanamo sono stati violati numerosissimi diritti dei detenuti e testimonianze hanno provato che i prigionieri sono stati torturati e reclusi in condizione inumane.

Il report di Amnesty International del 2006 ha dichiarato che secondo i CSRT (Tribunali di revisione dello statu combattente istituiti dal governo statunitense nel 2004) oltre il 90% dei reclusi erano stati rinchiusi senza aver subito un regolare processo, non gli era stato messo a disposizione un avvocato d’ufficio e molti di essi hanno declinato anche la possibilità di essere giudicati di fronte ai CSRT per paura che venissero usate contro di loro prove estratte con metodi illegali e tortura.

Le inesistenti tutele legali e le inumane condizioni di detenzione hanno spinto più di 200 detenuti ad iniziare uno sciopero della fame durato diversi mesi.

Il governo statunitense ha sempre negato qualsiasi tipo di maltrattamento ma, nel 2005, tre rappresentanti del commissariato per i diritti umani dell’ONU hanno rifiutato l’invito americano a visitare la prigione poiché l’amministrazione Bush non aveva rispettato numerose norme internazionali.